IT Transformation Fly Together

TIM ha avviato una trasformazione del dominio BSS per abilitare, in modo flessibile ed efficace, l’evoluzione del modello di business in linea con gli obiettivi di commercializzazione e gestione dei servizi Digitali. Per raggiungere tale obiettivo è stata identificata l’architettura target della Digital Service Delivery Platform (SDP) che ha lo scopo di:
Il modello Digital Service Delivery Platform (SDP) si poggia su alcuni pilastri fondamentali descritti di seguito.
Si rende necessario disporre di una infrastruttura che garantisca le alte performance (transazioni sub-second) tipiche dei contesti digitali, ma soprattutto di gestire picchi elevati di richieste in modo immediato ed adattivo per poter rispondere a comportamenti non sempre predicibili tipici dei contesti web (es. fenomeni virali oppure adesioni massive a offerte last minute). Per questo, nell’ambito del programma FLY TOGETHER, TIM ha avviato la realizzazione di una “Digital Platform” basata su tecnologie come Paas e Container che supportano e garantiscono scalabilità orizzontale e su soluzioni di Inmemory Database capaci di garantire elevatissime performance di accesso ai dati anche in condizioni di accessi concorrenti multipli (FAST DATA).
Il Fast Data nasce per esporre ai canali le entità di business di cui sono owner i componenti Legacy tramite API REST, sgravandoli dagli accessi in consultazione.
La sua infrastruttura si basa su uno stack tecnologico eterogeneo che indirizza in modo puntuale i requisiti prestazionali nella gestione dei dati di business:
Il secondo pattern utilizzato nella Digital Platform di TIM implementa il concetto di disaccoppiamento/decoupling dalla infrastruttura legacy BSS attraverso un paradigma di tipo “coregrafato”. Al fine di non avere sul percorso critico la vecchia infrastruttura BSS nell’accesso ai dati di business, si è adottato un modello di cache applicativa che viene alimentata attraverso un meccanismo di code (Message Broker) dai vari sistemi legacy owner del dato.
Ogni volta che su un sistema CRM viene aggiornato un dato del cliente oppure su un sistema di fatturazione viene prodotta una fattura, tale even-to viene propagato verso la cache applicativa (Inmemory) che poi lo mette a disposizione dei canali consumatori (web, app, terze parti) con prestazioni superiori a qualsiasi infrastruttura tradizionale. Questo meccanismo serve sia le transazioni di tipo “informativo” sia quelle di tipo “dispositivo”, ossia quelle in cui si inviano i comandi di “scrittura” verso il back end.
Un ulteriore elemento innovativo è l’adozione di un modello di sviluppo basato sui microservizi.
I microservizi sono delle applicazioni software “piccole” ed autonome che interagiscono tra di loro e che hanno come finalità quella di fare una “sola” cosa e di farla bene; sono a tutti gli effetti dei sistemi distribuiti. Martin Fowler, padre di questa metodologia/stile di coding afferma che “Lo stile architetturale a microservizi è un approccio allo sviluppo di una singola applicazione come insieme di piccoli servizi, ciascuno dei quali viene eseguito da un proprio processo e comunica con un meccanismo snello, spesso una HTTP API”.
I vantaggi rispetto ad una architettura tradizionale (che potremmo definire Monolitica) sono evidenti:
Risulta evidente che la loro “atomicità” e autoconsistenza diventano elemento di enorme flessibilità e agilità rispetto ad architetture monolitiche tradizionali per le quali l’unico modo di poter scalare un’applicazione era quello di replicare l’intera applicazione con conseguente aumento di costi e risorse necessarie.
Tutte queste caratteristiche sono state un fattore differenziante nelle architetture di successo di alcuni dei principali Over The Top (OTT) mondiali come Netflix,Amazon, Spotify e Zalando.
Organizzando quindi la propria piattaforma secondo un modello Microservices si disporrà di un elevato numero di servizi che erogano il proprio compito attraverso il loro contratto pubblico le API application Programming Interface.
Trovandosi di fronte a un numero decisamente elevato di API/Contratti la SDP di TIM è stata dotata di 2 componenti :
I casi di successo di aziende come Amazon, Netflix, Google, Starbucks, Disney mostrano un elemento comune rivelatosi fondamentale nella trasformazione: l’ossessione per i clienti. L’Esperienza Digitale che i clienti vivono quando si relazionano con la nostra azienda rappresenta l’unica finestra dalla quale percepire la trasformazione che sta avvenendo.
La Digital Experience (DX), oggigiorno rappresenta il reale vantaggio competitivo dell’azienda, che non si riconosce più solo nel prodotto o nel prezzo; tutte le espressioni della DX devono essere realizzate all’insegna della Customer Centricity:
Dietro questi concetti molto sofisticati si celano comunque dei principi base che sono fondamentali: